lunedì 2 giugno 2014

Messaggio per te

UN MESSAGGIO UNIVERSALE

Con Gesù, “Dio con noi” (Mt 1,23), cambia il cammino degli uomini. Prima del Cristo, l’umanità era rivolta al Signore in un’incessante ricerca di comunione con un Dio che la religione presentava sempre più lontano, una divinità esigente, che trovava difetti persino nei santi e negli angeli da lui stesso creati (“Ecco, dei suoi servi egli non si fida e nei suoi angeli trova difetti”, Gb 4,18).
Protesi verso il loro Dio, tutto quel che gli uomini facevano era per il Signore, dal servizio alla preghiera, all’amore per l’altro. E le persone più religiose erano spesso talmente assorbite dal loro Dio da non accorgersi dei bisogni del prossimo.
Con Gesù tutto cambia.
La ricerca di Dio con lui è terminata: il Signore non è più da cercare, ma da accogliere e, con lui e come lui, andare verso gli uomini. Con Gesù gli uomini non vivono più per Dio, ma di Dio, un Padre che chiede di essere accolto per fondersi con loro, dilatarne la capacità d’amore e renderli così l’ unico santuario dal quale irradiare l’amore a ogni creatura.
Dio si è fatto uomo, per sempre, ed è con un uomo che i credenti devono confrontarsi. Per Gesù, quel che determina la riuscita o meno dell’esistenza, rendendola così definitiva, non è il rapporto che si è avuto con Dio, ma con gli uomini. Non è il riconoscerlo “Signore, Signore”, ma il compiere la volontà del Padre (Mt 7,21), accogliendo il suo amore e trasformandolo in azioni che comunicano vita.
Per questo nell’elenco dei comportamenti che, secondo Gesù, rendono impuro l’uomo, nessuno di essi riguarda il rapporto con la divinità, il culto, la religione, ma sono enumerati gli atteggiamenti negativi che danneggiano l’altro: “omicidi, adultèri, prostituzioni, furti, false testimonianze, calunnie” (Mt 15,19). Similmente, al ricco che gli chiedeva quali comandamenti osservare per avere la vita eterna, Gesù nomina solo quelli che riguardano i doveri verso il prossimo, e non quelli, ritenuti importantissimi, degli obblighi verso Dio: “Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso” (Mt 19,18-19).
Il messaggio di Gesù diventa pertanto universale e abbraccia tutta l’umanità. Non sarà domandato agli uomini se hanno creduto, ma se hanno amato, non sarà loro chiesto se sono saliti al tempio, ma se hanno aperto la loro casa al bisognoso, non se hanno offerto al Signore, ma se hanno condiviso il loro pane con chi ne aveva necessità. Chiunque dimostri attenzione verso i bisogni dell’altro, e intervenga per aiutarlo, costui entra nella vita definitiva.
Alberto Maggi

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