sabato 12 aprile 2014

IL VANGELO DELLA DOMENICA DELLE PALME (13.04.2014)

Dal Vangelo secondo Giovanni 12,1-8

[1]Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. [2]Equi gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali. [3]Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. [4]Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: [5]«Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». [6]Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. [7]Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giorno della mia sepoltura. [8]I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».

  Commento

         In questo brano del Vangelo secondo Giovanni vediamo come Gesù non disdegna l'amicizia umana, valore che oggi è tanto difficile da trovare, vivere e soprattutto mantenere nel tempo. Come mai succede questo? Forse perché siamo un mondo formato da egoismi sfrenati in cui ci si guarda con sospetto e spesso con invidia uno l'altro. Gesù ci invita ad aprire i nostri cuori verso il vicino, indifferentemente esso sia, ad avere fiducia negli altri, cosa non facile, ma non impossibile con l'aiuto di Dio. D'altro canto che cos'è il Regno di Dio, se non la condivisione della vita con Dio e tra di noi già da questa vita terrena?
    Nonostante il suo esempio di vita, tuttavia tra i suoi c'è chi non aveva capito ancora cosa significava seguire Lui. Da qui la reazione di Giuda Iscariota al vedere "lo spreco" secondo lui del profumo che Maria di Betania usa per lavare i piedi di Gesù. Quante volte ci capita di comportarci allo stesso modo! Ma facciamo un esame di coscienza dinnanzi alla Parola che ci scruta e ci mette allo scoperto?
   Gesù predice il fine che lo aspetta. La cattiveria umana e la complicità dei sacerdoti del tempio insieme agli intrighi della politica romana fanno sì che Gesù vada incontro al tragico destino umano chiamato morte. Pensavano che con questa il suo messaggio d'amore e di perdono sarebbe finito con lui. E invece si sbagliavano. La Chiesa, con tutti i suoi limiti e errori continua nel tempo la missione di annuncio del Vangelo in tutti i tempi e in tutti i luoghi. Chi ha vinto? Colui che ha l'ultima parola sulla storia umana e sul destino di ciascun uomo in parte. Lasciamoci guidare dalla sua Buona Notizia, non siamo soli nel deserto del mondo, e soprattutto siamo fatti per essere felici e vivere per sempre nel Regno di Dio.

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