«C'era in una città un giudice, che non temeva Dio e non aveva riguardo per nessuno. In quella città c'era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: Fammi giustizia contro il mio avversario. Per un certo tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: Anche se non temo Dio e non ho rispetto di nessuno, poiché questa vedova è così molesta le farò giustizia, perché non venga continuamente a importunarmi». E il Signore soggiunse: «Avete udito ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell'uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Commento
Io vedo che il Signore agisce nella mia vita indicandomi la via da seguire per superare i problemi che incontro, usando la mediazione profetica. Non agisce in un modo magico, facendo sparire i problemi, le sofferenze e le ingiustizie; tanto è vero che la morte sussiste per tutti, ma m'invita a dialogare con lui e ad ascoltarlo, usando una persona, che può essere un sacerdote, ma anche un bambino, che in quel momento il Signore usa per parlarmi e aiutarmi.
Non basta gridare. Quando la vedova ottiene l'attenzione del giudice, deve spiegargli il problema e poi ascoltarlo. Se per esempio gli chiede di fare una testimonianza in tribunale, raccontando ciò che le è accaduto, lo deve fare, poi lui farà il resto: ma lei prima deve fare la sua parte.
Si sente dire: "Se Dio ci fosse non permetterebbe certe situazioni", oppure "dov'è Dio!". Sono grida che vengono fuori da una situazione di sofferenza, come le bestemmie; ma io me lo sono domandato seriamente se Dio c'è, e come agisce nella storia dell'umanità, per capire come può agire anche nella mia vita e nella vita di chi mi sta accanto?
Il problema è che io vorrei fare tutto da solo: Gridare al Signore e poi rispondere al posto suo, perché se mi dice: "Ti parlerò tramite Tizio", io rispondo: "Non Signore, parlami direttamente, come facesti col tuo servo Mosè, perché io Tizio lo conosco, so già ciò che mi dirà, etc". La verità è che la rivalità mi dice: "Cerca di non dipendere da nessuno. Decidi tu, fai tutto da solo". Poi quando vado a sbattere dico: "Dov'è Dio?"
Il Signore non mi chiede di fidarmi dell'altro, perché è vero che l'altro è quello che è, ma m'invita a fidarmi e ad ascoltare Lui, che mi parla tramite l'altro.
Quindi il problema è di capire chi è questa persona e ascoltarla. Questo mi mette nel giusto rapporto con me stesso e con Dio, cioè un atteggiamento di umiltà.
Signore aprimi all'ascolto e alla condivisione affinché io possa toccare con mano la tua disponibilità e capacità di aiutarmi!
P. Paul Devreaux
A me si; ma è importante capire come lo fa.